Vita di sezione e cenni storici

Club Alpino Italiano

........Fai parte del CAI, legati a questa cordata di amici......

  • Che cos'è il Club Alpino Italiano

    Il Club Alpino Italiano (C.A.I.) fondato in Torino nell'anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per scopo l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.

  • La sezione di Barge

    La Sezione di Barge ha compiuto nel 2017, settant'anni di vita. Una storia intensa, ricca di iniziative, un vero percorso d'amore per la montagna. È composta da un Consiglio con un Presidente, un Vice Presidente, un Segretario, un Tesoriere, altri cinque Consiglieri e tre Revisori dei Conti.

    Le commissioni costituite, riportano al Consiglio Direttivo durante le convocazioni pianificate. La Sezione si è dotata di un suo proprio Statuto, approvato durante una assemblea straordinaria di soci della Sezione e confermato dal Consiglio Centrale del CAI.

  • Commissioni

    Tutte le attività sociali vengono svolte attraverso l'azione propositiva delle Commissioni sezionali, veri e propri laboratori per iniziative, manifestazioni e programmi proposti ai soci e a tutti gli appassionati di montagna.

    I "luoghi" su cui agiscono le Commissioni sono: i rifugi come sedi privilegiate di formazione, i sentieri come luoghi dell'attività sociale, la biblioteca come momento culturale, la stampa sociale come luogo formativo e di divulgazione.

  • Gite sociali

    Ogni anno viene predisposto il programma di gite che comprende sia gite di particolare semplicità e prive di alcuna difficoltà sia altre che richiedono maggiore impegno.

    Alle gite possono iscriversi tutti, soci e non soci, i quali saranno guidati da personale preposto e, ove occorra, anche da guide alpine.

  • Difesa della natura alpina

    La valorizzazione in senso estetico e la difesa del paesaggio alpino intesa come intervento attivo tendente a difendere la montagna da inopportuni interventi che si vanno verificando con troppa frequenza a causa di una incompleta conoscenza di tutte le sue componenti, è stato ed è uno degli scopi del Club Alpino Italiano.

    Sensibilizzare quindi tra i soci l'amore verso la natura, compresa la difesa nei riguardi della flora e della fauna, e sviluppare una profonda conoscenza di tutto il mondo alpino, costituisce un fondamentale impegno del CAI di Barge

  • Collaborazioni con altri Enti

    L'attività della Sezione di Barge è rivolta, anche, a tessere una robusta rete di collaborazioni con Istituzioni pubbliche o Enti privati, allo scopo di incentivare la tutela, la valorizzazione e il sostegno concreto della Montagna e delle sue Comunità alpine.

    Proficui rapporti sono da annoverare con la Provincia di Cuneo, le unioni dei comuni e tutte le Istituzioni comunali che operano in questo territorio.

Cenni storici

Era il 1947 quando una delle sottosezione del C.A.I. di Torino si trasformò definitivamente in sezione C.A.I. di Barge. Fu fondata in quell'anno, grazie all'opera di Piero e Vitale Giacoletti con un folto gruppo di amici di Barge, Bagnolo, Paesana, Pinerolo e Val Pellice. Forse non tutti sanno però che il CAI Barge esisteva già nel 1946 come sottosezione dell'UGET di Torino, in quanto passaggio obbligatorio nel rispetto dei regolamenti, prima di poter diventare Sezione. In quell'anno di cosiddetto praticantato e in diversi anni successivi è stato di grande aiuto, per capacità ed esperienza, un grande personaggio del CAI UGET TORINO il Cav. Toniolo, che ha rappresentato per molti anni la nostra sezione come delegato in tutte le più importanti assemblee e riunioni a livello nazionale. Certamente mancava ancora una sede ufficiale, ma c'era la cosa più importante: la passione per la montagna! I giovani di allora andavano alla conquista delle vicine vette guidati dal preciso e puntiglioso Vitale Giacoletti. Egli era il trascinatore del gruppo, preparava le salite leggendo e studiando relazioni, ma era anche molto schivo all'esibizionismo: niente attrezzatura da montagna in vista, aveva persino una piccozza smontabile per poterla meglio nascondere dentro lo zaino. Iniziarono così le prime avventure dei giovani del C.A.I. di Barge: camminate, arrampicate e persino gite scialpinistiche.... Purtroppo dopo la morte di Vitale Giacoletti nell'estate del 1955 non ci fu più un vero capo-gita, una guida, intesa nel senso più ampio della parola, a condurre i giovani del C.A.I. di Barge in imprese vecchie e nuove. Tuttavia la passione per la montagna non si spense, e la sua fiammella è giunta intatta fino ai giorni nostri. Giorni in cui gli amanti della montagna sono molto più numerosi, forse perché è più facile viverla e perché se ne conoscono aspetti diversi.